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Cara Chiara Valerio, ho letto che di recente hai riletto l'Opera al nero di Marguerite Yourcenar. Io l'ho letto una volta; da giovane. E non posso dire di averlo capito. Come in effetti non avevo capito l'amore (pensavo di dover soffrire, tremolare e macerarmi), le diete (pensavo di dover sottrarre, deprivarmi), i giochi da tavolo (pensavo servissero per divertirsi, ma non mi divertivano; invece servono a prevaricare restando pigri o a fingere una buona convivenza anche quando le cose da dirsi sono finite). Mi piaceva, dell'Opera al nero di Marguerite Yourcenar, quella copertina nera, che sapeva di mistero. Di gotico, ma antico. Di aldilà, ma terreno. Lo rileggerò ora, ché ho molta familiarità coi morti.

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